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 Se non ne puoi più, ebbene, appìccati  rispose rudemente il vecchio.
Al solito, verso il tramonto, Basile partì e il servo lo seguì. Era una giornata
calda e nuvolosa. Al di sopra delle montagne di un azzurro fosco, il sole ca-
lava fra grandi e immobili nuvole rosse che parevano enormi rami di corallo.
Il cielo era tutto nero e rosso; nel silenzio di quel tramonto pauroso i fiori già
appassiti, le erbe impallidite dal caldo, si piegavano fino a terra; le pecore to-
sate si sbandavano stanche fra le macchie, il cane lottava e guaiva contro un
nugolo di mosche, e il corvo saltellava e gracchiava melanconicamente.
Sidru partì, col suo fido bastone fra le mani; ma appena oltrepassò la tanca
dei padroni si buttò a sedere sotto un albero e col bastone minacciò la mac-
chietta lontana di Basile, che si dileguava nera sullo sfondo rosso della cam-
pagna.
 Cammina pure,  disse a voce alta,  va, va, va al diavolo. Non è certo
Sidru Calìa che quest'oggi ti verrà dietro come un cane.
Stette circa mezz'ora seduto così sotto l'albero; il sole sparve, le nuvole ros-
se si spensero, si fecero nere, d'un nero terreo, simili a carboni spenti: una tri-
stezza infinita gravò sulla pianura.
Il vecchio scuoteva la testa e minacciava col bastone: ad un tratto si alzò e
si avviò. Non sapeva perché, ma un'inquietudine profonda lo agitava; gli era
parso di udire il grido di una civetta; ricordava la morte della povera Annic-
ca, la madre di Basile, e pensava:
 L'ho veduta nascere e morire, povero fiorellino; e al suo bambino, al po-
vero Basile, ho sempre voluto bene come ad una mia creatura. Perché oggi
l'ho abbandonato? Dopo tutto, siamo giusti, gli Ara mi vogliono bene, e mi
tengono al loro servizio benché io non sia più buono a far niente.
Intanto affrettava il passo, ma per quanto camminasse rapidamente non
sperava più di raggiungere il piccolo padrone.
La sera calava, triste e fosca; circa a metà strada, Sidru doveva attraversare
un sentiero, incassato fra due muriccie coperte di siepi. Benché fosse quasi
buio, passando lungo il sentiero il servo s'accorse che in una delle siepi era
stato praticato un varco, e che alcune pietre erano cadute dal muro; eviden-
temente un uomo doveva essere stato in agguato dietro la siepe.
Il vecchio servo si mise a correre: un sudore ghiacciato gli inumidì la fron-
te. Attraversò il sentiero, attraversò un'altra tanca e un'altra tanca ancora. Già
in lontananza, al chiarore della luna piena che appariva fra due nuvole, si
scorgeva il campanile del villaggio.
Senza speranza di ottener risposta, ma spinto da un impulso misterioso,
Sidru accostò le mani alla bocca e cominciò a chiamare:
 Basile! Basile!
Una voce rispose.
Allora il vecchio riprese la corsa affannosa: dopo un momento, nel silenzio
intenso che lo circondava, oltre il rumore dei suoi passi e il soffio ansante del
suo respiro, egli udì un lamento forzato, come il pianto d'un bimbo che esa-
gera il suo dolore. E subito vide Basile, o meglio Basile vide lui e gli corse in-
contro e gli si gettò addosso.
Sidru lo strinse al suo petto ansante, e gli domandò senz'altro:
 Non ti hanno fatto del male, no?
 Sì,  piagnucolò il fanciullo,  mi ha gettato per terra, là, nel sentiero:
voleva battermi perché mi tenevo aggrappato alla sella...
 Signore Iddio, Signore Iddio,  cominciò a gemere il vecchio,  dimmi
tutto, e intanto corriamo, non perdiamo tempo, andiamo dal brigadiere. Ma
quanti erano? Non li hai riconosciuti?
 Uno era,  disse Basile, riprendendo coraggio,  aveva uno straccio
sul viso: non ha parlato; mi ha spinto, poi è montato lui, sul mio cavallo, ed è
scomparso, di là... da quella parte, verso l'altro paese.
 Ma tu non lo hai riconosciuto? Era bassotto, vero, con la barba nera?
 Ti giuro che non l'ho riconosciuto  gridò Basile, arrabbiandosi.  Sì,
era bassotto. Ora vado subito a denunziarlo, lo farò arrestare e condannare.
Ma tu, dov'eri? Perché non m'hai difeso? E allora perché ti hanno mandato?
Il vecchio non rispose.
 Corriamo,  insisté Basile,  lo faremo raggiungere.
 Non dubitare, il re lo raggiungerà.
Basile continuò a parlare; la sua voce tremava, la sua mano stringeva la
mano del vecchio: di tanto in tanto sussultava tutto e ricominciava a piangere
come un bambino.
 Oh,  pensava il vecchio,  mi pare di sognare. Io, io ho potuto tradire
così i miei padroni? Eppure sapevo...
Arrivarono finalmente: trovarono la nonna sulla porta, circondata da quasi
tutte le vicine.
 Ah, che paura  disse la vecchia padrona.  Pochi minuti fa è arrivato
il cavallo, solo, con la sella ma senza bisaccia. Che è avvenuto? Credevo che
Basile fosse caduto da cavallo.
 Fatemi il piacere, andatevene  disse Sidru alle vicine.  Non è acca-
duto nulla: ci è soltanto scappato il cavallo. Via  aggiunse, fingendo di
scacciare le donne col bastone.
 Ma la bisaccia? La bisaccia?  gridò la padrona. [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]

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